martedì 22 dicembre 2009

Fiore - Natura e Simboli dal Seicento a Van Gogh


Fiore - Natura e Simboli dal Seicento a Van Gogh
Appiani, Hayez, Delacroix e Courbet, Fantin-Latour, Leighton, Moore, Lawrence Alma Tadema, Monet, Gauguin, De Nittis, Boldini e Zandomeneghi, Böcklin, Van Gogh e Previati saranno rappresentati con quadri di fiori o di figure caratterizzati spesso proprio dalla ripresa di motivi seicenteschi, ma ispirati soprattutto dalla volontà, tutta moderna, di scardinare la gerarchia dei generi.
Considerata una delle più belle nature morte di tutti i tempi, la “Fiasca fiorita” di Forlì è un dipinto di cui non è stato ancora risolto il mistero. Non è stato infatti identificato il suo autore. Sono stati fatti molti nomi, tutti più o meno plausibili, tra cui quelli che appaiono più vicini alla realtà restano Caravaggio e Cagnacci.
I capolavori di Van Dyck, Brueghel, Cagnacci, Dolci, Cignani, Maestro di Hartford, Bimbi e di altri grandi pittori di storia che hanno eccezionalmente dipinto quadri di fiori, aiuteranno se non a risolvere, ad avvicinarsi al mistero, che è poi racchiuso nel segreto della sua straordinaria bellezza, della “Fiasca fiorita” di Forlì.
Le opere esposte saranno la dimostrazione di come i quadri di fiori o i quadri di figura, dove l’elemento floreale assume un rilievo simbolico e formale eguale se non superiore alla figura, abbiano raggiunto un’intensità e  un’ originalità estetiche assai superiori alla convenzionalità che caratterizza la pittura dei “Fioranti”.
L’esposizione di circa cento opere, provenienti da importanti musei italiani e stranieri, sarà allestita dagli Studi Wilmotte et Associés di Parigi e Lucchi & Biserni di Forlì.
Dove: Musei San Domenico, Piazza Guido da Montefeltro, Forlì¬
Quando: dal 24.01.10 al 20.06.10

Per Informazioni
Ufficio Informazioni e prenotazioni
Tel: 199 199 111
servizi@civita.it
www.mostrafiori.com

sabato 19 dicembre 2009

Architetti a Siena”, viaggio nella cultura architettonica tra XV e XVIII secolo




Nella foto:
Giuliano da Sangallo, Prospetto dell’altare Piccolomini nel duomo di Siena. Siena, Biblioteca comunale degli Intronati, ms. S.IV.8, c. 20r

La Biblioteca comunale degli Intronati di Siena festeggia i 250 anni dalla sua fondazione e svela i suoi tesori con una mostra dal titolo “Architetti a Siena. Testimonianze della Biblioteca comunale tra XV e XVIII secolo”, in programma dal 19 dicembre al 12 aprile 2010.

L’esposizione – promossa dalla Biblioteca e realizzata con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e della Regione Toscana – mette in mostra nella sala storica di via della Sapienza, alcune delle più significative testimonianze relative alla cultura architettonica senese dal XV al XVIII secolo.

Si tratta di opere quasi esclusivamente provenienti dai fondi antichi e dalla straordinaria collezione di disegni della Biblioteca. Correva l’anno 1759 quando il famoso economista Sallustio Bandini donò alla Sapienza di Siena la propria ricchissima raccolta libraria, costituendo così il primo nucleo della Biblioteca. Ne fu bibliotecario uno dei suoi allievi, Giuseppe Ciaccheri (Livorno 1724-Siena 1804), a cui si deve l’ordinamento e l’accrescimento delle raccolte. I suoi successori le incrementarono ulteriormente, una volta divenuta la Biblioteca di proprietà del Comune in epoca napoleonica.

Ideata da Daniele Danesi, insieme a un gruppo di studiosi composto da Daniela Arrigucci, Elisa Bruttini, Giovanni Maria Fara, Emanuela Ferretti, Gianni Mazzoni, Bruno Mussari, Mauro Mussolin, Alina Payne, Matthias Quast, Bernardina Sani e coordinato da Milena Pagni e Annalisa Pezzo, la mostra “Architetti a Siena. Testimonianze della Biblioteca comunale tra XV e XVIII secolo” ripercorre alcune tappe salienti dello svolgersi dell’idea architettonica a Siena

Il percorso espositivo offre una selezione di opere, alcune delle quali assai note per l’elevato valore artistico, ma raramente considerate all’interno del contesto collezionistico di pertinenza e quindi in relazione alla propria storia, come i ben noti trattati di architettura legati all’opera di Francesco di Giorgio Martini, il taccuino di Giuliano da Sangallo, il trattato di Pietro Cataneo e i disegni della cerchia di Baldassarre Peruzzi per i portici non realizzati di Piazza del Campo. Sono testimonianze di grande interesse che figureranno accanto ad alcune rare edizioni cinquecentesche di trattati di architettura di Vitruvio, Palladio, Serlio, Vignola.

Saranno esposti inoltre il raro taccuino di Oreste Vannocci Biringucci, architetto presso i Gonzaga e le opere del celebre medico e teorico di architettura Teofilo Gallaccini, il cui trattato sugli errori degli architetti, rimasto inedito per circa un secolo, fu stampato a Venezia molto dopo la sua morte. Una sezione della mostra sarà poi dedicata agli studi per la Cappella del Voto nella Cattedrale di Siena di Benedetto Giovannelli Orlandi, architetto stimato da papa Alessandro VII Chigi e ai progetti del meno noto Giacomo Franchini, interprete locale della grande architettura borrominiana.

Uno spazio importante nel percorso dell’esposizione è rappresentato dalle tecnologie visive impiegate per rendere più fruibile la mostra attraverso proiezioni e schermi che daranno al visitatore la possibilità di sfogliare virtualmente tutte le carte di alcuni volumi esposti e proporre confronti anche con materiali non presenti in mostra. All’esposizione sono inoltre collegati specifici percorsi didattici rivolti alle scuole, in particolare agli istituti d’arte e alle facoltà di architettura.

“Architetti a Siena. Testimonianze della Biblioteca comunale tra XV e XVIII secolo” è promossa dalla Biblioteca comunale degli Intronati di Siena e realizzata con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e della Regione Toscana.

Resterà aperta, con ingresso gratuito, presso la Biblioteca comunale degli Intronati (via della Sapienza, 5) fino al 12 aprile 2010, dal lunedì al venerdì (10.00-13.00/15.00-18.00) e il sabato (10.00-13.00).
Info e prenotazioni 0577 280704, fax 0577 44293 e-mail antico@biblioteca.comune.siena.it. Catalogo Silvana Editoriale.

domenica 13 dicembre 2009

CALABRIA MIA SHOW


 
Categoria: Eventi
 
Provincia: Vibo Valentia
 
Città: Ricadi
 
Data: 26/12/2009
 
 
Cresce la tendenza a conoscere e riaffermare l'identità locale in un mondo globale. Il 26 Dicembre alle ore 21:00 si svolgerà presso il Palazzetto dei congressi di Ricadi  il CALABRIA MIA SHOW, evento-spettacolo di carattere culturale, musicale e teatrale della durata di circa 3 ore che ha lo scopo di valorizzare la cultura musicale calabrese attraverso brani tradizionali e non, eseguiti da vari artisti del territorio calabrese.
Lo show nasce da un'idea dell' agenzia di Promozione Pubblicom e Vinz Derosa, cantautore italo - canadese che ha venduto oltre 12.000 copie in Canada, con il Cd "Cori Calabrisi". Calabria mia show vedrà sul palco come ospite di punta Vinz De Rosa. Insieme a lui si alterneranno altri gruppi degni di nota, accomunati dall'intento di rivisitare in chiave etnica la storia della canzone tradizionale calabrese. L'evoluzione della musica folk negli ultimi 50 anni dalla tarantella all'etno-folk, dalla canzone di sdegno al pop dialettale, la tematica dell'emigrazione e alcuni riconoscimenti e approfondimenti su artisti che hanno reso omaggio alla Calabria nel mondo saranno alcuni dei temi della serata.
Calabria Mia Show sarà questo e altro ancora, ideato dall' agenzia di comunicazione Pubblicom e sostenuta dalla voglia di fare di tanti giovani calabresi che non si rassegnano a vedere "sfiorire" la propria terra.
SEGRETERIA ORGANZIZZATIVA TERRITORIALE PUBBLICOM S.A.S. TEL. 333 3183674 - 347 6035518
 www.calabriamiashow.com

mercoledì 9 dicembre 2009

Verona in un secolo di pittura di paesaggio



In mostra a Palazzo Forti le più belle vedute veronesi dalla metà dell’Ottocento  agli anni Settanta del Novecento 11 dicembre 2009 - 3 ottobre 2010
Gino Rossi, Descrizione asolana n. 2, 1913
Gino Rossi, Descrizione asolana n. 2, 1913
Indagare la rappresentazione del paesaggio nella pittura veronese: èquesto l’obiettivo dell’esposizione in programma alla Galleria d’arte Moderna di Verona, dal titolo La terra vivente. Il paesaggio nelle collezioni veronesi a Palazzo Forti. In mostra artisti minori e grandi interpreti dell’arte a livello internazionale; opere che delineano un itinerario inedito, dove il filo conduttore è costituito proprio dalla natura e dagli elementi di vedutismo rintracciabili all’interno di ogni lavoro. «La natura è all’interno di noi diceva Cézanne – scrivono i curatori della mostra –  contrapponendo al vedutismo generico della sua epoca un sentimento più profondo ed interiore della natura stessa. Luogo di inquietudini esistenziali, di sogni, di miti, di pulsioni dell’inconscio, la natura si offre oggi ad uno sguardo complesso e variegato, pronto a vagare senza ostacoli laddove lo conducono la magia e l’enigma degli orizzonti».

In mostra un secolo di pittura dedicata al paesaggio, da metà Ottocento fino agli anni Settanta del Novecento. Con i lavori più significativi di artisticome Calvi, Canella, Cabianca, Induno, Michetti, Longoni, Morbelli, Savini e Avanzi di cui sono esposte 90 tavolette, per la maggioranza inedite.
Segue una sezione incentrata sulla felice stagione culturale veronese degli anni Venti, narrata dalle opere di Beraldini, Nardi, Trentini, Zamboni, Zancolli.
Il percorso giunge, infine, alle visioni di artisti come Balla, Casorati, Donghi, Tosi, Morandi Semeghini, Birolli, Vedova, Santomaso, Afro, Tancredi, Finzi, Flangini, Romagnoni e molti altri ancora, nelle quali la natura diventa sempre più espressione della partecipazione dell’artista all’esistenza umana attraverso l’immagine di una bellezza che, seppur frantumata, lacerata o resa immobile e raggelata, è viva manifestazione delle problematiche, dei fenomeni e delle pulsioni della cultura moderna.

giovedì 3 dicembre 2009

Kiaris, un mare di emozioni da dipingere

Al Museo Galata di Genova la personale dell’artista romano dedicata al mondo marino e alla metafora della navigazione 3 dicembre 2009 - 10 gennaio 2010
Giorgio Kiaris, Boe, 2009
Giorgio Kiaris, Boe, 2009
La navigazione come metafora: “A-mare”, la personale di Giorgio Kiaris, al Galata Museo del Mare di Genova dal 3 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010, è un viaggio del pensiero che approda all’immagine. L’e sposizione, allestita nella Saletta dell’Arte, lo spazio riservato alle espressioni dell’arte contemporanea dedicate al mare, presenta trenta opere a tempera e tecnica mista su tela, tavola e juta, alcune di grandi dimensioni, altre di medio formato. Tra le opere in mostra si possono ammirare due libri d’artista: uno è la rivisitazione della mappa dello zodiaco, che ambienta i segni zodiacali nei mari, l’altro raffigura i quattro punti cardinali del mare; entrambi sono stati ideati come “carte nautiche” per viaggiare tra realtà e immaginario

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