Martedì 15 settembre, Il Corriere della Sera ha dedicato due pagine alla mostra intitolata Il coniglio bianco, allestita dal 18 settembre al 22 novembre, presso il Centro Internazionale di Fotografia Forma di Milano. L’autore preso in esame è lo scozzese Albert Watson, da molti anni trapiantato negli Stati Uniti.
Per quel che riguarda l’informazione italiana si tratta di un evento pressoché epocale. Che il maggiore quotidiano nazionale dedichi due pagine a un esponente dell’arte fotografica è qualcosa di incredibile, trattamento di tutto riguardo raramente riservato a un artista dello scatto.
Albert Watson, noto soprattutto per il suo lavoro nell’ambito della moda e del nudo, non è fotografo che riempie i nostri pensieri; non rappresenta certo un modello che alimenta il nostro immaginario. Si tratta, comunque, di un grande professionista che ha edificato una carriera considerevole e che ha sempre dato particolare attenzione all’universo femminile.
Ciò di cui vogliamo parlare, è piuttosto l’apparato teorico su quale Watson basa il suo lavoro. Tale apparato è ben delineato nell’estratto del testo del catalogo della mostra pubblicato proprio sul Corriere della Sera (leggi testo appresso a questo), a firma dello stesso Watson. Leggi il resto »
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