sabato 31 ottobre 2009

Magma fossile. Massimiliano Adami


Magma Fossile. Massimiliano AdamiA Milano, dal 4 novembre all’ 8 dicembre 2009, il progetto MINI & Triennale CreativeSet presenta Magma fossile. Massimiliano Adami, che prosegue il ciclo di mostre dedicato al design italiano contemporaneo nello spazio del CreativeSet del Triennale Design Museum.
La mostra, a cura di Stefano Maffei, documenta il lavoro Massimiliano Adami a cavallo tra design, arte e artigianato. (continua…)

mercoledì 28 ottobre 2009

Architettura Incisa




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Nell’autunno-inverno prossimi, l’Istituto Nazionale per la Grafica, ospiterà una mostra sull’incisione di soggetto architettonico i cui raffinati esempi sono frutto di un progetto curato da Sandra Suatoni e svolto in collaborazione con le Facoltà di Architettura “Valle Giulia” e “Roma Tre”. Il disegno di architettura tradotto nelle acqueforti attualizza una pratica di grande fortuna tra Sette e Ottocento, ove gli antichi obiettivi di riproducibilità e compiutezza descrittiva (per finalità didattica, documentaria, propagandistica, commerciale) vengono sostituiti dalle istanze comunicative ed espressive del contesto culturale odierno.

Un gruppo selezionato di studenti di architettura è stato coinvolto in una ricerca sull’incisione sotto l’egida di due prestigiosi tutor universitari quali, Franco Purini (Valle Giulia) e Alessandro Anselmi (Roma Tre), ambedue rappresentanti di una cultura architettonica che assegna al disegno un ruolo disciplinare autonomo dalla finalità edificatoria. Nella stessa ottica, benché svincolati dall’intervento diretto nel workshop universitario, si sono coinvolti Portoghesi, Aymonino e Fuksas, che hanno accettato di cimentarsi sul terreno dell’incisione conferendo prestigio e interesse sia al progetto, sia agli elaborati finali che verranno acquisiti nelle collezioni del Ministero.

Il nucleo tematico è stato prescelto in modo autonomo dai tutor delle rispettive università. L’elaborazione di un padiglione espositivo nei lavori di Roma Tre e, nel caso del gruppo di Valle Giulia, l’invenzione di icnografie urbane. Il contenuto della ricerca architettonica è ideativo e svincolato da ipotesi costruttive. Il condizionamento intellettuale deriva piuttosto dalla destinazione a stampa previa traduzione su rame. Ne deriva un processo doppiamente sperimentale: alla sperimentalità del disegno a mano si aggiunge quella, del tutto inedita per gli architetti di oggi, della gestuale trasposizione su rame in vista della morsura ad acquaforte e della stampa. Così il segno tracciato dalla matita sul foglio di carta deve prefigurare il riporto su lastra di rame coperta di cera resistente all’acido. Gli effetti ambiti (nitore formale e compositivo, contrasti chiaroscurali, sfumature, variazioni di tono) si ottengono con accorgimenti specifici di ogni tecnica.

Il gruppo di studenti ha potuto affrontare l’argomento con consapevolezza delle implicazioni storiche e tecniche grazie alla visione e lettura critica di opere dei maestri antichi, architetti-incisori: Carlo Fontana, Guarino Guarini, Alessandro Specchi, Giovan Battista Nolli e Giovan Battista Piranesi, padre dell’architettura disegnata e sublimemente incisa.

Il comitato scientifico della mostra conclusiva annovera esperti del disegno d’architettura e della didattica ad esso collegata quali Gaspare de Fiore, Roberto de Rubertis, Francesco Moschini, Gianfranco Neri, Pasquale Santoro, Guido Strazza; Livio Sacchi, Maurizio Unali.

In un’epoca di dubbi e laceranti incertezze che colpiscono soprattutto le nuove generazioni, l’esperienza circoscritta di questo progetto ha preferito riproporre una visione dell’architetto sostanzialmente umanistica: personalità intellettualmente strutturata e coltivata, in grado di coniugare la professione con la riflessione storica, filosofica, letteraria, estetica e finanche musicale, di tutto ciò imprimendo il progetto architettonico.

Il catalogo della mostra è pubblicato da Gangemi.

lunedì 26 ottobre 2009

arienti arte in percettibile in mostra Mantova

Dal 9 settembre 2009 al 6 gennaio 2010 a Palazzo Ducale a Mantova espone Stefano Arienti e la sua arte in-percettibile -




A Palazzo Ducale, presso il Castello di San Giorgio a Mantova dal 9 settembre 2009 al 6 gennaio 2010 espone Stefano Arienti e la sua Arte in-percettibile.
 
La Mostra in Palazzo Ducale si realizza con la stretta collaborazione, già ampiamente collaudata nella passate stagioni, tra la Soprintendenza, la Direzione Generale per la Qualità e la Tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee (PARC) e il MAXXI con l'obiettivo di sostenere, rendere sempre più visibile, valorizzare gli artisti italiani e la loro opera accolta nei siti d'eccellenza del patrimonio italiano qual è la reggia dei Gonzaga.
 
L'esposizione prevede la presentazione di 12 opere, in parte inventate dall'artista proprio per essere inserite nel contesto museale di Palazzo Ducale e in parte selezionate, fra quelle eseguite nel corso della sua attività, attingendo dalle collezioni del MAXXI e dai collezionisti privati.

giovedì 22 ottobre 2009

bu Simbel: il salvataggio dei Templi, l’uomo e la tecnologia

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Prosegue a Torino l’itinerario internazionale della mostra documentaria sul salvataggio dei Templi di Abu Simbel, realizzata dall’Associazione Culturale World Wide Artists Gallery e da Promoroma, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Roma.

La mostra, in programma dal 28 ottobre al 7 novembre 2009 sarà ospite del Politecnico di Torino, nel Castello del Valentino, sede della Facoltà di Architettura, e sarà occasione di contatti e scambi dai quali ci si aspetta una maggiore interazione tra i paesi del Mediterraneo, custodi e responsabili del più ampio bacino archeologico, culturale e imprenditoriale del mondo.

Due gli obiettivi dell’evento: il primo è quello di raggiungere un pubblico globale e sensibilizzarlo alla storia dell’uomo, alle sue imprese ed alle sue idee, e il secondo quello di una occasione unica per valorizzare il tessuto imprenditoriale tra le realtà culturali, sociali ed economiche del Piemonte, dell’Italia e dell’Egitto. Illustri personalità hanno contribuito ad affermare a livello internazionale l’ingegno e la creatività italiana nei campi dell’archeologia e dei beni culturali, intesi come patrimonio dell’umanità.

Silvio Curto, egittologo piemontese di fama internazionale, già professore di egittologia e Direttore del Museo Egizio di Torino, guidò, dal 1961 al 1969, la Missione Acheologica del Museo Egizio di Torino in Nubia; svolgendo tale compito salvò il Tempio di Ellesija, eretto da Thutmosi III nel suo 51° anno di regno, 1429 a.C., e minacciato di sommersione dalle acque del lago Nasser; questo Tempio, poi generosamente donato dalla Repubblica Araba d’Egitto allo Stato Italiano come ringraziamento per la partecipazione al salvataggio dei Templi della Nubia, tra cui quelli di Abu Simbel, giunse smontato a Torino il 24 aprile del 1967 dove, sapientemente ricostruito nella sede del Museo Egizio, è visitabile dal 1970.

Il Prof. Gustavo Colonnetti fu Scienziato di fama europea, Professore Universitario e Rettore del Politecnico di Torino, anticipatore di avanzate teorie nel campo della Scienza delle Costruzioni, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Accademico delle Scienze.
E’ a lui che si deve l’ideazione del progetto, in collaborazione con l’Ing. Riccardo Morandi e con l’Arch. Piero Gazzola, con cui l'Italia vinse una prestigiosa competizione internazionale lanciata dall’UNESCO per salvare i Templi di Abu Simbel. Si trattava di portare in salvo il prezioso patrimonio archeologico dell'Alta Valle del Nilo, nella zona tra l'Egitto e il Sudan, che stava per essere sommerso dalle acque a seguito della costruzione della diga di Aswan. Il progetto prevedeva un'impresa di straordinario impegno tecnico, ipotizzando una complessa procedura per tagliare e sollevare, tramite l'uso di martinetti idraulici, i due colossali costoni rocciosi in cui i Templi erano stati scavati. Il suggestivo contesto del paesaggio originario sarebbe stato poi ricomposto integralmente, ad una quota più elevata. Il progetto, però, non fu mai realizzato per la decisione dei finanziatori che preferirono adottare una soluzione più economica anche se più invasiva, tagliando i Templi e rimontandoli più in alto.

mercoledì 21 ottobre 2009

Genazzano. vi ravviso o luoghi ameni




Il Castello Colonna di Genazzano (Roma) ospita dal 31 ottobre al 22 novembre 2009 la mostra “…vi ravviso o luoghi ameni…” – Rilievi e disegni di architetture di Roma e nel Lazio dell’Architetto Cesare Panepuccia.
Realizzata in occasione del primo centenario della nascita della Banca di Credito Cooperativo di Palestrina, l’esposizione è organizzata dalle Associazioni culturali “Le Muse di Pan” e “Zonta International Club Roma Due”. [continu

venerdì 16 ottobre 2009

Mostra / Cava de’ Tirreni, Giorgio de Chirico. La suggestione del Classico


Giorgio de Chirico, Il Pensatore1973La Galleria Civica d’Arte di Cava de’ Tirreni (SA) ospita dal 24 ottobre 2009 al 14 febbraio 2010 la mostra Giorgio de Chirico. La suggestione del Classico, curata da Matilde Romito, Sabina d’Angelosante e Victoria Noel-Johnson.
In esposizione circa 40 opere tra dipinti e sculture, realizzati tra gli anni Venti e gli anni Settanta, in grado di rileggere il rapporto che legava il maestro della Metafisica al mondo classico greco, e una serie di straordinari reperti provenienti dai Musei Archeologici della Provincia di Salerno.
Un progetto e una proposta espositiva inedita per valorizzare le ricche collezioni dei Musei Archeologici e illustrare uno dei motivi centrali della pittura dell’artista che testimonia la sua propensione all’antico, al mondo ellenico e ai valori plastici della scultura classica che ne fanno un artista colto e raffinato con una memoria del mondo antico sorprendente e fertile.
Gli elementi di quel mondo arcaico occupano, infatti, già dalla prima decade del Novecento gli scenari delle sue opere in modo prepotente, grazie ad un linguaggio che articola sapientemente evocazione e invenzione e che conducono di lì a poco a quel processo di pietrificazione dello spazio e del tempo caratteristici della pittura metafisica.
Giorgio de Chirico, I gladiatori dopo il combattimentoIl Mediterraneo, grande bacino di storia e di cultura, ha recitato nel movimento artistico della Metafisica e nell’evoluzione stilistica dello stesso de Chirico un grande ruolo, rappresentando l’immagine della conoscenza in filosofia, poesia, scultura e pittura.
De Chirico si avvicinava, infatti, al mondo classico con lo scrupolo e la sensibilità di un archeologo ma, al tempo stesso, con lo spirito romantico di un appassionato collezionista di calchi di sculture classiche.
L’anima, le forme, i personaggi del mito ellenico, la quieta grandezza della statuaria classica, gli assolati silenzi del paesaggio meridionale sono poi sempre rimasti gli spunti basilari della sua ispirazione: de Chirico si riappropriava dell’arte greca antica nelle teste marmoree, nelle anfore, e nelle statue conservate dai più importanti musei archeologici italiani.
Senza la scoperta del passato, era solito affermare de Chirico, non è possibile la scoperta del presente. In questo caso, il pittore è l’erede non solo delle grandi tendenze romantiche, quanto di quelle della migliore tradizione classica.
Nato a Volos, in Grecia nel 1888, de Chirico non poteva che porre alla base della propria autobiografia il paesaggio culturale della sua infanzia, non separato dalla considerazione dell’impatto svolto dal Mediterraneo come ispiratore di cultura.
La mostra è promossa dal Comune di Cava de’ Tirreni e dalla Provincia di Salerno ed è organizzata e prodotta da Alef – cultural project management.

giovedì 15 ottobre 2009

Giordania: crocevia di popoli e di culture



Giordania: crocevia di popoli e di culture
Roma, Palazzo del Quirinale
23 ottobre 2009 – 31 gennaio 2010
Dall’alba della Storia il territorio dell’odierna Giordania è stato un punto di incontro tra i popoli.
In occasione della visita di Stato delle Loro Maestà il Re e la Regina di Giordania Abdullah II e Rania Al-Abdullah, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ospiterà al Palazzo del Quirinale una mostra dedicata ad un Paese tra i più ricchi di storia del Vicino Oriente.
Nelle Sale delle Bandiere saranno esposti 60 capolavori risalenti alle varie fasi della storia della Giordania, dal lontano Neolitico fino ai tempi dell’Impero ottomano. Alcune di queste opere usciranno per la prima volta dai musei di Petra e Amman.
Ecco una straordinaria occasione per ammirare reperti in grado di raccontare l’eccezionale ricchezza di un Paese che ha attraversato oltre dieci millenni di storia ed è stato un perenne crocevia di popoli e di culture.In passato le terre dell’attuale Giordania sono state un costante trait d’union tra l’Oriente mesopotamico, la valle del Nilo e il Mediterraneo. Dai tempi lontani del Neolitico intorno all’VIII millennio a.C., all’Età del Bronzo tra la fine del IV e quella del II millennio a.C., al periodo delle grandi conquiste, tanti popoli sono stati attratti dalla Giordania. Ognuno di loro ha lasciato una sua impronta negli strati archeologici e nella cultura del Paese.
Questa storia ricca e variegata fa della Giordania un affascinante mosaico arricchito dalle mille tessere che compongono il suo millenario passato.
Un Paese che ha saputo assimilare le esperienze di tanti popoli ha anche imparato l’arte della tolleranza. Ed è quest’arte che la Giordania di oggi, orgogliosa del suo passato, insegna al mondo.
L’evento, che sarà inaugurato da S.M. il Re di Giordania e dal Presidente della Repubblica Italiana, si inserisce nel quadro degli ottimi rapporti tra i due Paesi.
L’Italia è orgogliosa di contribuire alla salvaguardia dell’immenso patrimonio archeologico e storico del Vicino Oriente. In questa ottica ha accettato l’invito delle Autorità giordane ed israeliane a restaurare il vecchio ponte “Jasar Almajma’ah” sulle rive del Giordano, distrutto durante la guerra dei sei giorni.Lo spirito della mostra che celebra la Giordania come crocevia di popoli è quello di dimostrare che le infinite vicissitudini storiche che hanno plasmato il volto dei Paesi del Vicino Oriente sono un invito al dialogo tra le culture.

mercoledì 14 ottobre 2009

George Rodger: lettera al figlio Jonathan



George Rodger (a destra) con Robert Capa
George Rodger (a destra) con Robert Capa
Mio caro Jonathan,

ho appena ricevuto la tua interessante, lettera ti ringrazio per avermi inviato alcune copie delle tue prime fotografie. Mi è piaciuta specialmente quella e hai fatto a Stonehenge in cui hai ripreso, invece delle pietre stesse, la loro ombra sul suolo. Alquanto difficile rispondere alle domande che mi poni ma farò del mio meglio e se non comprenderai subito, ciò accadrà un poco più tardi. La tua prima domanda è senz’altro la principale e credo che rispondendo ad essa lo faccia anche per tutte le altre, chiedi: – Che cosa devo fare per diventare un fotografo come te? -.
Se tu non avessi aggiunto quel “come te” in fondo alla frase, la risposta sarebbe stata per me molto più semplice. Come si può spiegare qualcosa di non tecnico, di non tangibile e che viene da dentro? Leggi il resto »

martedì 13 ottobre 2009

FotoLeggendo 2009 a Roma dal 9 al 31 ottobre


fotoleggendoFotoLeggendo prodotto e organizzato dalla Associazione Culturale Officine Fotografiche, è una delle manifestazioni in Italia dedicate alla lettura dei Portfolio inserito nel Circuito nazionale organizzato dalla FIAF noto come “Portfolio Italia – Gran Premio Epson – Premio Kiwanis”.
Rigorosamente gratuita, ha una durata di tre settimane, e si svolge ogni anno ad ottobre.
officinefotograficheL’edizione 2009 di FotoLeggendo, dal 9 al 31 ottobre, avrà come nel 2008 due sedi. La sede principale sarà lo storico Istituto Antincendi di Roma, dove saranno organizzate le letture di portfolio e una due giorni di proiezioni e seminari in apertura della manifestazione, e dove saranno esposte, fino al 24 ottobre, le 19 mostre in programma per un totale di circa 500 fotografie. Dal 15 al 31 ottobre le attività si sposteranno invece presso Officine Fotografiche, dove si svolgeranno i workshop di fotografia e photoediting e digitale, insieme a un ricco programma di seminari.
E’ gemellato dal 2006 con Boutographies – Rencontres photografiques de Montpellier, il festival che si svolge ogni anno in Francia , gemellaggio che si concretizza nello scambio di mostre e che dal 2007 da vita al Prix Echangè.

domenica 11 ottobre 2009

Irving Penn,


Addio a Irving Penn, il gigante della fotografia Usa. Per anni l”occhio’ di Vogue con il suo ‘less is more’


Carta Intestata di Irving Penn
Carta Intestata di Irving Penn
New York (Adnkronos) – Il fotografo statunitense Irving Penn (nella foto), famoso per le eleganti immagini di moda e per i ritratti in bianco e nero e soprattutto per le nature morte apparse su ‘Vogue’, è morto ieri nella sua casa di New York all’età di 92 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato congiuntamente dall’amico Peter MacGill, che era anche il suo agente, e dal fratello, il regista Arthru Penn.
Il fotografo fu sposato per 42 anni con la modella Lisa Fonssagrives, che fu suo soggetto di scatti di sofisticata bellezza fino alla morte avvenuta a 80 anni nel 1992. Il gigante della fotografia americana, come è stato definito, si affermò a 26 anni come assistente di Alexander Liberman per ‘Vogue’, rivista per la quale realizzò numerose copertine, fra cui la prima in still-life (natura morta) a colori per il numero dell’ottobre 1943. Dopo la Seconda guerra mondiale, Penn lavorò ininterrottamente per la rivista realizzando ritratti, foto di moda e nature morte con cui ha definito un nuovo ”visual style” e lanciato l’estetica ”less is more”, cioè più si sottrae da un’immagine più essa può risaltare efficace e suggestiva. Irving_Penn_VoguePenn ha scattato anche alcune delle foto-icone degli anni Sessanta, come quelle dedicate alla Beat Generation e alla ”Summer Love” del 1967. Sempre a quell’anno risale la celebre foto in cui sono in posa i motociclisti della gang ”Hell’s Angels”, realizzata in uno studio di San Francisco nel 1967.
Insieme a Richard Avedon, Penn è stato l’altro grande fotografo di moda del secondo dopoguerra (famose i suoi scatti per Marisa Berenson), a cui si ispirò anche il regista Michelangelo Antonioni per il protagonista principale del film ‘Blow-up’. Tra i suoi tanti ritratti di vip, spiccano quelli di Edmund Wilson, W. H. Auden, Spencer Tracy, Joe Louis e Duchessa di Windsor. Penn contribuì anche a far fare il loro ingresso sulle pagine di ‘Vogue’ a intellettuali e artisti come Willem de Kooning, Isamu Noguchi, Pablo Picasso e Italo Calvino. Leggi il resto »

giovedì 8 ottobre 2009

La fotografia può cambiare il modo di pensare dei politici?



EPOTY_Bolucevschi_Vitali_Nicolai_Talks_about_StarsLa fotografia può veramente cambiare il modo di pensare dei politici quando mostrano un lato della realtà spesso ignorato?
La mostra Environmental Photographer of the Year ha questo scopo e per selezionare le 40 foto finali sono state esaminate le 2500 proposte da fotografi provenienti da oltre 60 paesi diversi. Lo scopo è quello di sensibilizzare ed aprire gli occhi ai politici su temi spesso sottovalutati o complicati.
Le foto verranno esposte solo in Gran Bretagna ed Irlanda, ma la domanda importante è: Secondo voi la fotografia può cambiare il modo di pensare dei politici?
Fonte: Clickblog

mercoledì 7 ottobre 2009

Velázquez, Murillo, pavia dal 9 0ttobre castello visconteo

Da Velázquez a Murillo

Pedro Atanasio Bocanegra, Apparizione della Madonna a un monaco domenicano a SorianoPer la prima volta in mostra a Pavia i dipinti spagnoli dell’Ermitage.
L’esposizione, la prima mai realizzata all’estero sulla collezione spagnola dal Museo russo - storicamente il primo tra i grandi musei d’Europa ad aprire una galleria ad essa dedicata - presenta un excursus sullo sviluppo dell’arte spagnola tra XVI e XVII secolo: dal realismo rinascimentale, influenzato dalla pittura fiamminga e da quella veneziana, al grande trionfo barocco, assolutamente originale per ricchezza espressiva e tecnica sopraffina, apportatore di un’eredità luminosa per tutta la pittura seicentesca del vecchio e nuovo mondo.
Il “siglo de oro” verrà dunque fatto rivivere al Castello Visconteo di Pavia grazie ad un importantissimo nucleo di opere, in gran parte inedite e mai esposte in Italia, tra cui quelle di alcuni grandi protagonisti della scena artistica internazionale come Velázquez, Murillo, de Ribera e de Zurbaran, accanto ad alcune selezionate opere di autori di indiscutibile valore, quali Antonio de Pereda, Francisco Ribalta, Alonso Cano, Juan Valdes Leal, Juan Carrero de la Miranda e, ancora, dipinti di altri artisti da noi meno noti, che insieme offrono un panorama esauriente ed affascinante di un’epoca di straordinaria fioritura delle arti.
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Bartolomé Esteban Murillo, Donne a una finestra con grata

Riflessione su un testo del fotografo Albert Watson: “ricominciamo dalle idee”



Albert Watson
Albert Watson
Martedì 15 settembre, Il Corriere della Sera ha dedicato due pagine alla mostra intitolata Il coniglio bianco, allestita dal 18 settembre al 22 novembre, presso il Centro Internazionale di Fotografia Forma di Milano. L’autore preso in esame è lo scozzese Albert Watson, da molti anni trapiantato negli Stati Uniti.
Per quel che riguarda l’informazione italiana si tratta di un evento pressoché epocale. Che il maggiore quotidiano nazionale dedichi due pagine a un esponente dell’arte fotografica è qualcosa di incredibile, trattamento di tutto riguardo raramente riservato a un artista dello scatto.
Albert Watson, noto soprattutto per il suo lavoro nell’ambito della moda e del nudo, non è fotografo che riempie i nostri pensieri; non rappresenta certo un modello che alimenta il nostro immaginario. Si tratta, comunque, di un grande professionista che ha edificato una carriera considerevole e che ha sempre dato particolare attenzione all’universo femminile.

Ciò di cui vogliamo parlare, è piuttosto l’apparato teorico su quale Watson basa il suo lavoro. Tale apparato è ben delineato nell’estratto del testo del catalogo della mostra pubblicato proprio sul Corriere della Sera (leggi testo appresso a questo), a firma dello stesso Watson. Leggi il resto »